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Prova Abarth 600e Scorpionissima - Tanto gusto, un po' salato.

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Paolo Sardi
Pubblicato il: 30 ott 2024
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SPECIFICHE IN EVIDENZA

  • MOTORE

    1 elettrico anteriore

  • POTENZA

    280 CV

  • 0-100

    5,85 secondi

Dopo un avvio delle vendite un po' in sordina per la 500e, Abarth torna a soffiare nelle vele dell'elettrificazione, lanciando un secondo modello a batteria, che è anche la sua prima cinque porte a cinque posti. Si tratta della Abarth 600e, che debutta in listino con due varianti, Turismo e Scorpionissima. Per la prima, che ha 240 CV, i prezzi partono da 43.000 euro, mentre per la seconda la richiesta sale a 49.000 euro.

Chi più spende...

Sorvolando sul fatto che i soldi richiesti non siano pochi, ha senso pagare questo sovrapprezzo? Probabilmente sì, visto che a fare la differenza sono 40 CV in più (quanto basta per fare della Scorpionissima la Abarth di serie più potente della storia) e un equipaggiamento molto più completo. Alla dotazione standard si aggiungono infatti tra le altre cose l'apertura automatica del bagagliaio posteriore, il Cargo Flex kit, la postazione per la ricarica wireless del cellulare e il Sound Generator. La chicca sono poi i sedili sportvi Sabelt con ampie aperture sullo schienale. Questa versione è esclusiva, proposta in tiratura limitata di 1.949 esemplari - anno di fondazione del marchio - in due sole colorazioni: l'Hypnotic Purple, un viola cangiante riservato a lei, e l'Acid Green

Tra passato e futuro

La Abarth 600e affila per bene gli artigli rispetto alla Fiat 600e. Se quest'ultima s'ispira alla Dolce vita, la sorella nata sotto il segno dello Scorpione prende invece come modello le Abarth da corsa degli Anni 60. Nel frontale si trova dunque un fascione con un'ampia zona squadrata in plastica scura che riprende il tema delle prese d'aria a "cassettone" mentre sopra il lunotto spunta uno spoiler che con il suo taglio strizza l'occhio ai cofani aperti di antica memoria. I cerchi, dal canto loro, arrivano fino a una misura di 20", e alle spalle delle razze fanno capolino freni anteriori oversize, con un diametro di 380 mm e pinze monoblocco a quattro pistoncini. La macchina vi pare poi più acquattata sull'asfalto? Bravi, avete visto giusto: l'assetto è infatti ribassato di 30 mm a livello di avantreno e di 25 mm sul retrotreno.

Questione di dettagli

Nell'abitacolo, oltre ai sedili con poggiatesta integrato, si notano rivestimenti sportiveggianti e grafiche dedicate per lo schermo digitale della strumentazione e per quello dell'infotainment da 10,25 pollici. Un intervento più radicale non ci sarebbe stato male. In generale, comunque, la Abarth 600e ha un posto di guida ben studiato. Il volante a due razze è moderno pur con accenti rétro.

La corona in Alcantara è un tocco di classe in un contesto in cui le plastiche rigide la fanno da padrone. In seconda fila si alternano luci e ombre. Lo spazio in altezza non è male, mentre scarseggia per le ginocchia ed estrarre i piedi dopo averli infilati sotto i sedili anteriori richiede un po' di controsionismi.

Gemelle eterozigote

Passando ad analizzare quel che c'è lontano dalla vista, la Abarth 600e Scorpionissima si può considerare gemella diversa della Alfa Romeo Junior Veloce. Le due vetture adottano infatti dallo stesso motore elettrico anteriore da 280 CV e 345 Nm alimentato dalla medesima batteria da 54 kWh. Anche a livello di trasmissione c'è come denominatore comune un differenziale autobloccante Torsen. Per dare un'identità alla 600e i tecnici hanno comunque regolato in maniera un po' diversa sospensioni, angoli caratteristici delle ruote e sterzo.

A suo agio ovunque

Su strada la Abarth 600e fa valere una spinta generosa, abbinata a una buona silenziosità e a una discreta capacità di filtrare le sconnessioni. Il grosso della prova si è svolto però sul percorso Langhe della pista di collaudo di Balocco. Questo riproduce un tracciato collinare con cambi di pendenza e curve di ogni genere, dai rampini secchi ai curvoni in appoggio. E qui l'elettrica dello Scorpione ha messo in mostra un'ottima tenuta di strada e una solida stabilità.

In scia al campione

La 600e non è andata in crisi nemmeno andare in crisi nemmeno quando ci siamo messi in scia al mitico Giorgio Francia, uno che ha passato la vita tra prototipi, DTM e apparizioni fugaci in Formula 1. Pure saltando tra i cordoli e prendendo d'infilata chicane la 600e rimane composta così come nelle staccate violente. Certo, così facendo l'autonomia promessa va a farsi benedire, ma per la gente che non andrà in pista è importante sapere che quando la carica finisce occorrono 30 minuti per passare dal 10 all’80% con una ricarica rapida da 100 kW. In condizioni normali, per massimizzare le percorrenze conviene scegliere il driving mode Turismo, che stempera un po' la grintaScorpion Track esclude invece la frenata rigenerativa, affidando ai soli dischi il compito di rallentare la Abarth 600e. Il risultato è un maggior feeling di guida, dato che negli altri casi c’è sempre una risposta iniziale un po' blanda e scarsa gradualità tra la pressione esercitata sul pedale e la decelerazione.

Faccia a faccia a distanza

E se qualcuno si stesse chiedendo come sia alla fine la Abarth rispetto all'Alfa, direi simile ma non uguale. Certo, per rispondere a dovere l'ideale sarebbe stato provarle in rapida sequenza, ma andando a memoria la Abarth è un pelo più facile e neutra dell'Alfa, che è invece più coinvolgente. Sulla Junior il differenziale autobloccante chiude le traiettorie con più decisione e la coda è pelino più sensibile alle manovre di tiro e rilascio.

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