- Prove
- Alfa Romeo
- Giulia
Pro
La precisione dell'avantreno, la sensibilità dello sterzo e, in generale, il piacere di guida assicurati da questa auto sono al top. Non solo nel segmento di appartenenza.
Contro
Al di là del sistema di infotainment che non è dei più aggiornati, il problema vero della Giulia Quadrifoglio è che non avrà un'erede. Sicuramente on così "pura"
Panoramica
Si può pensare quello che si vuole di Sergio Marchionne, ma una cosa gli dovrà essere riconosciuta per sempre, dagli alfisti e da qualsiasi appassionato di guida: aver ridato gloria al marchio Alfa Romeo e aver “regalato” al mondo (dell’auto) una delle ultime berline entusiasmanti da guidare. Certo, ci sarebbe da ascoltare anche la campana degli amanti della Lancia, relegata alla sola Ypsilon, ma siamo in fascia protetta e certe cose non si possono riportare: diciamo che la cura per i due brand non è stata dello stesso livello.
Tornando ad Alfa Romeo, i risultati di vendita della Giulia non sono stati all’altezza del livello tecnico della vettura, ma non ci si deve dimenticare di - almeno - due cose. La prima è che riuscire a vendere bene una berlina a 3 volumi in questo periodo storico, in Europa, è una missione quasi impossibile; non a caso, la Stelvio è andata decisamente meglio. La seconda è che i miracoli non riescono a nessuno e, dopo decenni di prodotti non all’altezza (inutile girarci attorno), due pur ottime auto non possono raggiungere gli stessi numeri di Audi, BMW e Mercedes. Senza dimenticarsi comunque che, su alcuni aspetti (nello specofico infotainment e ADAS, almeno fino al primo importante aggiornamento di prodotto), Giulia e Stelvio erano leggermente inferiori alle rivali tedesche.
Tornare ai “vecchi valori”
Insomma, se ancora non avete capito il perché di questa prova, il motivo per cui ho deciso di (ri)provare la Giulia Quadrifoglio nonostante non ci siano novità, beh, molto sinceramente è che - penso - ne avessimo bisogno un po’ tutti. Perché va bene l’auto elettrica (ce ne sono di belle da guidare, e non è uno scherzo), va bene la sostenibilità e vanno bene, finché non si fa troppo sul serio, le teorie secondo le quali le Case automobilistiche non sono più tali ma sono provider di servizi di mobilita integrata e sostenibile. Però, dopo un’infilata di elettriche e ibride plug-in, era decisamente il momento di qualcosa vecchio stile. Almeno fino a che ancora esiste. Senza anacronistiche nostalgie, senza pregiudizi (la Porsche Taycan per esempio è un’elettrica ma a livello di guida è qualcosa di fantastico): solo, la Giulia Quadrifoglio serve in un certo senso a ritarare il sistema, il sistema di giudizio delle auto, se non altro per quello che riguarda l’handling.
Ineguagliabile nel piacere di guida. Veloce e "musicale" quanto basta. Disegnata lungo quella sottile linea che demarca un prodotto appariscente ma gradevole da uno esagerato. Peccato che tutto questo finirà insieme alla Giulia Quadrifoglio: difficilmente arriverà un modello in grado di sostituirla in tutto e per tutto.