SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
2.0 turbo benzina
- POTENZA
265 CV
- 0-100
5,9 secondi
- C02
191 - 199 g/km
Dopo essersi fatta le ossa in segmenti di nicchia, con le varie Formentor, Born e Tavascan, per Cupra arriva il momento della verità. Con la nuova Terramar il giovane brand spagnolo entra infatti per la prima volta con un modello originale in un segmento che muove grandi volumi e nel quale la concorrenza è spietata, come quello dei C-SUV.
Una ricetta collaudata
Per conquistare anche il grande pubblico a Martorell hanno deciso di tenere salda la barra del timone e di non cambiare il loro stile personale e subito riconoscibile. La Terramar ripropone dunque tratti di famiglia, come il frontale shark nose, mascherina e prese d’aria spalancate, la firma luminosa con tre triangoli per ogni gruppo ottico e il logo posteriore Cupra illuminato. A fare da contorno al tutto ci sono tinte originali e accostamenti cromatici che non passano inosservati, insieme a nervature che danno un’aria atletica a questo SUV lungo 452 cm.
Un ambiente caldo
L’abitacolo è della stessa pasta della carrozzeria. Sui pannelli delle porte, sulla plancia e sul mobiletto centrale si alternano linee curve e tese, per un insieme che risulta ben lontano dal freddo minimalismo di altre proposte presenti sul mercato. A dare identità all’ambiente sono finiture ramate, colori scuri e un marcato accento sportivo, che si ritrova anche nei sedili con poggiatesta integrato. Due i display sulla plancia, uno da 10,25 pollici per la strumentazione e uno centrale da 12,9 pollici. I pulsanti fisici sono ahimè pochini e il feeling con i comandi a sfioramento è limitato. L’infotainment si connette wireless agli smartphone più diffusi e la navigazione tra i vari menù è fluida ma richiede un minimo di apprendistato.
Le ibride da famiglia
La Terramar sfrutta la piattaforma modulare MQB Evo del Gruppo VW, con un passo di 268 cm a creare i presupposti per una buona abitabilità. Il posto di guida non presta il fianco a critiche e anche per chi siede in seconda fila il quadro è roseo. Il bagagliaio ha una capacità più che adeguata, pari a 540 litri, ma facendo avanzare il divano posteriore scorrevole si può arrivare fino a 630 litri. Numeri del genere rendono la Terramar appetibile anche per le famiglie, che possono scegliere magari la versione mild-hybrid 48 V, con motore 1,5 litri TSI da 150 CV, trazione anteriore e cambio DSG a sette rapporti (42.250 euro). Chi fa tanta strada in città e può ricaricare spesso la batteria da 19,7 kWh può orientarsi anche sulla versione ibrida plug-in eHybrid (56.250 euro). Questa abbina il 1.500 TSI a un motore elettrico, sviluppa 272 CV e copre fino a 121 km in modalità elettrica, almeno stando a quanto dice la Casa. Il tutto sacrificando però un po' il piacere di guida, con una massa di 1,9 tonnellate, una coda appesantita dalla batteria e un temperamento non brillantissimo.
Consigli per gli acquisti
Vestendo i panni del personal shopper, a chi cerca un po' di sano divertimento al volante consiglio dunque di optare per la terza motorizzazione a listino. Parlo della Terramar VZ 2.0 TSI a trazione integrale 4Drive. Le due lettere V e Z sintetizzano il concetto di veloz, ovvero veloce, e la macchina mantiene su strada quanto promette la sigla e non solo perché pesa circa 150 kg meno della sorella che si carica alla spina. Il due litri TSi si conferma una volta di più un vero gioiellino. La coppia massima di 400 Nm è costante tra i 1.650 e i 4.350 giri, a garanzia di un tiro robusto ai bassi regimi e di una progressione senza passaggi a vuoto. La potenza di 265 CV è invece stabile tra i 5.000 e i 6.500 giri, a riprova scientifica di una buona vivacità in allungo, ben avvertibile anche a orecchio. E a proposito di orecchio, selezionando i driving mode più sportivi, anche la colonna sonora della guida si fa gasante, anche se un po’ artificiale.
Un ottimo bilanciamento
Il telaio è all’altezza di tanta meccanica. All’anteriore ci sono sospensioni MacPherson e al posteriore c’è invece uno schema multilink, con tanto di assetto sportivo. Sulla Terramar VZ 2.0 TSI è standard il Dynamic Chassis Control, con ammortizzatori adattivi a due valvole. Così attrezzata la Terramar permette di approfittare bene dei notevoli margini di tenuta regalati dai pneumatici cerchi da 20 pollici. L’assetto è relativamente neutro e piatto, tanto che si può guidare questa Cupra di gas quasi come una hot hatch.
Top Gear
Italia Newsletter
Grazie per esserti iscritto alla nostra newsletter. Riceverai tutte le nuove notizie nella tua casella di posta.
Ricevi tutte le ultime notizie, recensioni ed esclusive direttamente nella tua casella di posta.