SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
1 elettrico anteriore
- POTENZA
65 CV
- 0-100
13,7 secondi
Mentre buona parte della concorrenza tergiversa e non ha ancora pronta una citycar elettrica alla portata di molte tasche, la Dacia aggiorna da cima a fondo la sua Spring, che in tre anni di onorato servizio ha già conquistato oltre 150.000 clienti in giro per il mondo. Al di là del restyling esterno e del rifacimento degli arredi ci sono anche importanti novità a livello di equipaggiamenti e praticità. Vediamo allora come è fatta e come va l’edizione rivista e corretta della cittadina modello rumena.
Sulle orme della Duster
Pur senza modificare le dimensioni i designer Dacia sono riusciti a dare alla Spring una maggior presenza scenica e un look più stuzzicante. Neanche fosse stata protagonista di una puntata del programma “Ma come ti vesti?!”, la Spring cambia look, dice addio all’aria da un po’ dimessa della prima ora e cerca di trovare nuovi estimatori con tocchi da crossover. Dopo aver sbirciato nel guardaroba della sorella Duster esibisce dunque paraurti e passaruota più spigolosi e due fascioni neri che movimentano la coda e il muso, oltre alla firma luminosa a Y dei gruppi ottici.
Dentro cambia tutto
La Y torna anche sulle bocchette centrali di una plancia totalmente ridisegnata e che sfoggia a sua volta tratti squadrati. Se davanti al pilota sinistra spicca un nuovo volante, con la corona leggermente schiacciata e regolabile in altezza (era ora!), sul lato del passeggero spunta una comoda mensola portaoggetti.
Alla base della consolle sparisce invece la vecchia manopola che faceva da selettore per la trasmissione. Al suo posto arriva una levetta che rispetto ai tradizionali cambi automatici non ha la funzione Parking. A conti fatti la cosa che convince meno è la scelta della cornice bianca per la strumentazione, che sotto il sole causa qualche riflesso sul parabrezza.
Facciamo ordine!
Per tenere in ordine l’abitacolo ci sono pure tasche più ampie sulle porte e portaoggetti vari per un volume totale di circa 33 litri. Inoltre nel catalogo accessori arrivano gli attacchi YouClip già visti nella Duster, ai quali è possibile agganciare diversi gadget furbi. Grazie a piccoli interventi, la capacità totale del bagagliaio cresce del 6% e sale a 308 litri, che diventano 1.004 sacrificando i due posti posteriori. Il tutto senza dimenticare che ta richiesta si può avere pure un frunk sotto il cofano per i cavi di ricarica. Nella dotazione di serie c’è un caricatore per corrente alternata da 7 kW ma a pagamento si può avere il caricatore rapido da 30 kW, utile a passare dal 20 all’80% della carica in 45 minuti.
Meglio del previsto
Con il volante che - come detto - si regola soltanto in altezza, il sedile che va giusto avanti e indietro e lo schienale che cambia inclinazione a scatti sembrerebbe difficile trovare una posizione di guida decente. A conti fatti, invece, la Dacia Spring non delude da questo punto di vista, riuscendo a soddisfare più o meno chiunque. Anche i passeggeri posteriori godono di una sistemazione onesta. Solo quelli più alti trovano lo spazio per le gambe un po’ scarsino ma in fondo non si può dimenticare che la Dacia Spring rimane una citycar, non una limousine.
Uh, che inversione a U!
Quando ci si mette in movimento lascia a bocca aperta il raggio di sterzata ridottissimo, quasi da carrello del supermercato. La Casa parla di soli 4,8 metri. Al di là dei numeri è un aiuto enorme per destreggiarsi negli spazi stretti, complici le dimensioni tascabili della carrozzeria. Sempre a proposito di sterzo, in Dacia dicono di aver lavorato anche sulla sua messa a punto. Feedback e precisione lasciano un po’ a desiderare ma non bisogna dimenticare che questa èuna macchina senza la benché minima ambizione sportiva.
Guardatevi le spalle in terza corsia
Che la Spring sia una utilitaria tranquilla e senza grilli per la testa lo dimostra anche il powertrain. In questa versione Extreme 65, tutto ciò che può vantare è una progressione fluida e regolare. Il crono nello 0-100 è in linea con la media delle piccole endotermiche ed ibride. Attenzione invece alla velocità: con una punta massima di soli 125 km/h la terza corsia dell’autostrada diventa quasi off-limits. L’habitat naturale restano i percorsi urbani, dove, se guidata con piede felpato, mantiene le promesse fatte in materia di autonomia, specie se si fa ricorso alla modalità Eco o si usa la funzione B del cambio, che aumenta l’intensità della frenata rigenerativa in rilascio senza questa diventi mai fastidiosa.
Va capita
In definitiva la Dacia Spring non fa battere forte il cuore. Tuttavia, con i suoi 984 kg di peso, rappresenta un esempio di come dovrebbero essere le elettriche al giorno d’oggi per guadagnare consensi. Certo, ha i suoi bravi limiti e fatica a vestire i panni di unica auto di famiglia. Presa però per quello che è, ovvero un'onesta citycar amica dell’ambiente e del portafogli, ha tutto il suo senso.
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