SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
1 elettrico anteriore
- POTENZA
113 Cv
- 0-100
11 secondi
Se in Cina si tira un sospiro di sollievo perché il panda gigante non è più a rischio estinzione, a Torino sperano invece che la Grande Panda colonizzi l'intero pianeta. Già, perché l'ultima nata in casa Fiat ha un obiettivo molto ambizioso: riportare su scala globale il marchio a dominare il segmento B, nel quale sino a oggi venduto oltre 23 milioni si esemplari tra Uno, Punto e compagnia bella. C'è poco da stupirsi dunque che la Grande Panda sia una delle auto più attese del 2025 sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori. La versione best-seller sarà senza dubbio quella ibrida automatica, i cui prezzi partono da 18.900 euro. Per la prima prova stampa Fiat ha invece preparato una flotta elettrica pura. Tutte le versioni possono comunque già essere ordinate, mentre per le prime consegne si dovrà aspettare marzo.
La Grande Panda sotto la lente
La Grande Panda è grande più di nome che di fatto, dato che è lunga 399 cm, larga 176 e alta 157. Tanto per capirci, è 30 cm più lunga della Panda e 18 cm più corta della 600 La linea spigolosa ricorda in alcuni tratti quella della prima Panda disegnata da Giugiaro negli Anni 80, senza per questo risultare una semplice cover. Un esempio che sulle prime sfugge? La grafica della mascherina è asimmetrica, per rendere omaggio all'antenata.
Il tema dei quadrati che caratterizza il frontale e i fari richiama le finestre dello stabilimento del Lingotto, mentre la forma della plancia e quella del mobiletto centrale si ispirano alla pista di collaudo ovale che si trova sul tetto del palazzo.
Osservando gli arredi spiccano due dettagli. Uno è la mensola portaoggetti che richiama l'enorme tasca della Panda originale. Il secondo è un modellino di quest'ultima, che fa capolino nell'inserto trasparente alla destra dell'infotainment. Questo ha uno schermo da 10,25 pollici, mentre la strumentazione digitale è da 10 pollici. Alcuni dei rivestimenti a catalogo sono realizzati con in parte con incarti tipo TetraPack riciclati, mentre l’eventuale inserto beige sulla plancia è in bambù. Che è poi il cibo dei panda... avevate colto la finezza?
Sorprendentemente spaziosa
Il posto di guida si regola bene, lasciando però la seduta sempre abbastanza alta. La cosa può piacere o meno ma è innegabile che su una vettura da città e da famiglia faccia comodo avere una vista panoramica su ciò che accade in manovra attorno alle lamiere. Tutti i comandi sono a portata di mano, compresi - evviva! - i tasti fisici della climatizzazione e quelli per disattivare i cicalini degli ADAS. I sedili sono belli sodi e ben conformati e lo stesso si può dire del il divano, che accoglie comodamente due adulti; solo in tre si sta stretti.
Se l'abitabilità è dunque ottima in rapporto agli ingombri esterni, meno entusiasmante è invece l'accessibilità, a causa delle porte posteriori piccole e con un angolo di apertura solo discreto. Il bagagliaio su questa versione elettrica è da 361 litri e può essere ancora ampliato sacrificando i posti posteriori. Peccato solo che la soglia sia un po' alta, cosa che può complicare un po’ la vita quando si armeggia con oggetti voluminosi e pesanti.
Una trovata geniale
La Grande Panda nasce attorno alla piattaforma Smart Car di Stellantis, la stessa impiegata anche dalla Citroën C3. Dalla banca organi meccanici del Gruppo arriva anche il sistema di propulsione, che sfrutta un motore elettrico anteriore da 113 CV alimentato da una batteria da 44 kWh. Questa promette una autonomia di 320 km. La ricarica si può fare a fino 7 kW in corrente alternata attraverso il geniale cavo riavvolgibile integrato nel frontale, simile a quello che abbiamo visto tutti su qualche aspirapolvere. In alternativa si può scegliere una presa posteriore che accetta fino a 11 kW. In ogni caso si può ricaricare sempre l'auto a corrente continua a fino 100 kW. Il questo caso la macchina passa dal 20 all'80% di carica in circa 27 minuti.
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A suo agio ovunque
Così equipaggiata, la Fiat Grande Panda elettrica scatta rapida ai semafori. La disponibilità immediata della coppia le permette di passare da 0 a 50 km/h in soli 4,2 secondi. La progressione è fluida ma con il salire dell'andatura l'impeto si attenua: il traguardo dei 100 km/h è raggiunto dopo 11 secondi netti e anche spiaccicando l'acceleratore sul pavimento non c'è modo di superare la velocità massima di 132 km/h. Meglio insomma non farsi prendere tanto dalla fretta e guardasi bene le spalle prima di avventurarsi in corsia di sorpasso. Ciò non toglie comunque che il buon rigore direzionale e la discreta silenziosità facciano sentire la macchina a suo agio anche nei trasferimenti a medio raggio da-casello-a-casello.
Carreggiate larghe e baricentro basso compensano in fondo una taratura relativamente morbida delle sospensioni. Questa è perfettamente in linea con spirito del modello e cerca, trovandolo, un buon compromesso tra la necessità di limitare gli scossoni sulle buche e la volontà di contenere i movimenti del corpo vettura tra le curve e nei cambi di direzione. Qui la massa - nell'ordine delle 1,5 tonnellate - si fa però sentire se si usano modi bruschi invece delle buone maniere.
Il verdetto
Tirando le somme, la Grande Panda non si dimostra un modello di rottura come fu la sua antenata, ma svolge comunque il tema della compatta in modo originale e personale, senza perdere mai di vista concretezza e praticità. Io - da bravo nostalgico - l'avrei voluta ancora più essenziale ma con le leggi attuali questi sono tempi maledettamente duri per i prodotti economici e spartani...