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Prova Hyundai Tucson HEV 1.6 GDI 2WD AT - Area relax

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Paolo Sardi
Pubblicato il: 17 giu 2024
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SPECIFICHE IN EVIDENZA

  • MOTORE

    1.6 turbobenzina + 1 elettrico

  • POTENZA

    215 CV

  • 0-100

    8,2 secondi

  • C02

    126 - 137 g/km

Ultimamente c'è un gran fermento in casa Hyundai. Dopo aver fatto provare in pista la Ioniq 5 N e in attesa dell'imminente lancio della Santa Fe, la Casa coreana ha organizzato il test drive della nuova Hyundai Tucson. Che poi, a ben vedere, "nuova" lo è fino a un certo punto. È infatti il facelift della quarta generazione, quella introdotta alla fine 2020 e giunta a metà ciclo di vita. L’aggiornamento tocca in maniera misurata ogni ambito: estetico, funzionale e tecnologico, ma senza rivoluzioni.

Una aggiustatina al trucco

I designer sono intervenuti con mano leggera. Perché stravolgere, in fondo, il C-SUV più venduto in Europa nel 2022 e nel 2023? La nuova Hyundai resta dunque fedele alla filosofia di design Sensuous Sportiness passando semplicemente a tratti più scolpiti a livello del frontale. Qui si nota la mascherina ridisegnata, con le luci incastonate nella griglia che creano una firma luminosa leggermente diversa. Altre novità sono poi i paraurti di nuova foggia. Le lamiere restano per lo più invariate, con pieghe nette che paiono opera di un maestro dell'origami giapponese.

Evoluzione hi-tech

Più radicali sono le modifiche agli arredi, per i quali gli uomini del Centro Stile sono ripartiti da un foglio bianco. Per loro è stato scelto uno stile pulito ed essenziale. Il volante, tanto per cominciare, è ora a tre razze e ospita sul lato destro del piantone il comando del cambio. Alle sue spalle c'è un grande pannello ricurvo che integra due schermi, uno per la strumentazione e uno per l'infotainment. Per la gioia dei nerd segnalo la possibilità di ricevere gli aggiornamenti over-the-air (OTA), la telematica Bluelink e i servizi Hyundai Live. Non mancano poi l’head-up display e la Digital Key 2.0, per sbloccare e avviare i'auto anche con la tecnologia NFC dello smartphone o dello smartwatch. .

A prova di famiglia

Il posto di guida della Hyundai Tucson è ben organizzato. I tasti fisici sono pochi, con tante funzioni accentrate dal touch screen. La navigazione tra i vari menù richiede un po' di apprendistato ma fortunatamente i comandi della climatizzazione sono sempre a portata di mano, in una plancetta dedicata. A proposito di clima, le bocchette dell’aria sono mimetizzate nella modanatura che attraversa tutta la plancia. Le finiture appaiono ben curate, sia per quanto riguarda la scelta dei materiali sia per la precisione dei montaggi. Pollice alto anche per l'abitabilità e per il bagagliaio. Con lo schienale posteriore regolabile nell'inclinazione e una capacità massima di 1.756 litri la Tucson è insomma a prova di famiglia.

L'efficienza prima di tutto

Per la prova la Hyundai ha calato il suo jolly, ovvero la versione 1.6 T-GDI HEV 2WD, sinora scelta da oltre la metà dei clienti Tucson. Rispetto al passato la parte endotermica perde un po' di potenza (-20 CV, ora ne sviluppa 160), sacrificata sull'altare dell'efficienza. Aumenta invece il supporto del motore elettrico (che passa da 60 a 65 CV), alimentato da una batteria da 1,49 kWh. In concreto, questa full hybrid ha una potenza massima di sistema di 215 CV a 5.500 giri e di una coppia massima di 265 Nm costanti tra i 1.500 e i 3.000 giri.

Meglio Eco che Sport

Non fatevi ingannare dall'ottimo crono di 8,2 secondi nello 0.100: la Tucson ha un'indole tranquilla e dà il meglio in modalità di guida Eco. Così facendo si riesce a spostarsi spesso lasciando il turbobenzina spento. L’entrata in funzione del motore termico è peraltro sempre dolce e la staffetta tra le due unità - gestita in toto dall'elettronica di bordo - avviene con sincronismi perfetti. Il pilota non ha un tasto EV per impostare di viaggiare in elettrico ma può sempre regolare la frenata rigenerativa con i paddle. Quando si seleziona il driving mode Sport le palette permettono invece di inserire manualmente le marce ma il cambio automatico a sei rapporti non è un fulmine di guerra. A conti fatti, invece di smanettare con la trasmissione o strapazzare l'acceleratore, è più utile giocare all'economy run e cercare di ridurre i consumi. Il premio? Percorrenze nell'ordine dei 16 – 17 km/litro, niente male per un SUV di segmento C.

Un piccolo suggerimento

Quale che sia lo stile adottato, la Tucson appare consistente e ben piantata sulle sue ampie carreggiate. Lo sterzo, in particolare, ha la giusta pesantezza tra le mani e, pur se con una impostazione turistica, si rivela gradevole. Dal canto loro, le sospensioni digeriscono bene l'asfalto butterato, anche quando abbinate a cerchi da 19" e a pneumatici ribassati. Vestendo i panni del personal shopper, suggerisco però di scegliere l'allestimento Business con cerchi da 18", a costo di perdere qualcosa a livello precisione e tenuta in curva. Ne avrebbe indubbio beneficio il comfort, comunque già ottimo anche in autostrada, dove solo qualche fruscio aerodinamico turba la quiete del viaggio.

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