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Prova

Maserati MC20 Cielo, la super roadster del Tridente

€ 260,000
910
Maverick Greissing
Pubblicato il: 24 ott 2022
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Interni

Accomodandosi al volante della Maserati MC20 Cielo si scopre che c’è molto spazio per le gambe. Il sedile trattiene in modo efficace ed essendo regolabile consente di cucirsi addosso la migliore posizione di guida. La visuale davanti e laterale è ottima, il che non è scontato in un'auto a motore centrale. La visibilità alle spalle, come sempre con le supercar, è pessima ma gli specchietti laterali sono ben disposti ed efficaci. Il tettuccio retrattile aggiunge una nuova dimensione ed è godibile finché non si è costretti ad entrare in autostrada. In ogni caso prima di rimettere il tettuccio si può provare anche ad alzare soltanto i finestrini per ridurre le turbolenze.

In punta di dita

I due schermi sul cruscotto sono moderni e hanno un’eccellente grafica. Cosa più importante per la versione Cielo, sono abbastanza luminosi da essere visibili alla luce diretta del sole quando si indossano gli occhiali da sole e si abbassa il tettuccio. Il touchscreen è reattivo e l’interfaccia intuitiva. Soltanto il navigatore è macchinoso e, talvolta, impreciso. I puristi più tradizionalisti si lamenteranno per la mancanza di interruttori fisici ma i pochi ed essenziali comandi disponibili, tutti ben disposti e a portata di mano, ricordano le auto da corsa degli Anni 80 e 90. I rivestimenti sono lussuosi ma non sfarzosi e la scelta dei colori e la qualità della pelle sono all’altezza delle aspettative. I vani e lo spazio di stivaggio dell'abitacolo è pressoché inesistente e non poteva essere diversamente vista l'autentica impostazione sportiva.