Mazda 2 e-Skyactiv-G, la “vera” piccola Mazda

Manca un po’ di coppia, non l'allungo

Partiamo dal punto di forza del 4 cilindri giapponese: al di sopra dei 4.000 giri diventa abbastanza vivace. Le marce lunghe non aiutano, però si percepisce bene come la progressione, al di sopra di tale soglia, si faccia più rapida e, con essa, cresca anche la spinta. Il che, unito alle già doti del cambio (corsa corta, innesti secchi e precisi), dispensa sorrisi.

Per il resto, la prontezza di risposta ai bassi e ai medi regimi non è fra i suoi punti di forza, complici anche i già citati rapporti del cambio molto lunghi. In autostrada, infatti, spesso è necessario scalare in quarta per completare un sorpasso e la situazione non cambia a velocità più basse: se si deve “cambiare passo” non si può prescindere da una scalata decisa, per portare la lancetta del contagiri in zona 4.000 giri, come minimo.

Comoda e persino divertente (senza esagerare)

Caratteristica comune a quasi tutte le Mazda è quella di avere un assetto complessivamente morbido, capace però di garantire comunque precisione tra le curve e agilità nei cambi di direzione. Il peso di 1.110 kg e il baricentro basso, questo va detto, danno una bella mano. In ogni caso, convince anche la messa a punto dello sterzo, che non è fulmineo però si accontenta di poco angolo di volante e comunica bene ciò che accade sotto alle ruote.

Ti assiste senza disturbare

Detto che l’autostrada non è il suo habitat naturale, la Mazda 2 e-Skyactiv-G M-Hybrid non è la più silenziosa del segmento, soprattutto se si parla di rotolamento dei pneumatici. Detto questo, il livello di comfort è comunque di alto livello, mentre i sistemi di assistenza alla guida - cruise control adattivo e mantenimento attivo della corsia su tutti - infondono un gran senso di sicurezza, senza però rivelarsi invadenti. Sempre in tema di tecnologia, il sistema d’infotainment Mazda Connect supporta ora Android Auto e Apple CarPlay in modalità wireless, su tutti gli allestimenti; peccato solo per la grafica del navigatore, che inizia a mostrare un po’ i segni dell’età.