Interni
La CX-5 conferma la cura con cui sono realizzate le auto del marchio giapponese ormai da qualche anno a questa parte. Materiali, finiture, assemblaggio: tutto dà l’impressione di essere stato curato, progettato per durare. Esemplare inoltre la disposizione dei comandi principali, in virtù anche delle ampie regolazioni, che consentono a tutti di ritagliarsi una posizione di guida su misura. Ciò che invece non convince del tutto è la totale assenza di touchscreen. Premesso che non sono io un fan delle auto completamente prive di tasti e/o manopole fisiche, la CX-5 “esagera” dall’altra parte. Gestire il sistema di infotainment esclusivamente con la rotella e i tasti posti sul tunnel centrale è un filo macchinoso.
Abitabilità e capacità di carico
Va bene il design, giusto tenere in considerazione qualità e piacere di guida, ma se ci ci compra un SUV è perché si ha bisogno di spazio. Beh, con la Mazda CX-5 si va sul sicuro. Tra l’altro, se si accetta qualche piccolo compromesso ad altezza spalle, e a patto di non essere culturisti, sul sedile posteriore si sta bene anche in tre. Magari non per viaggi lunghissimi ma per trasferimenti a medio-lungo raggio sì. A prova di famiglia il bagagliaio, che grazie ai suoi 550 litri di capacità in configurazione 5 posti è grande abbastanza per una vacanza in 4, cinque se non si esagera con i bagagli.