SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
2.0 turbo benzina
- POTENZA
300 CV
- 0-100
5,4
- C02
177 - 187 g/km
Ricordo bene la mia prima volta con una Mini John Cooper Works, esattamente vent’anni fa, nel 2004. Usai un esemplare giallo con il tetto bianco per andare in Val di Fassa, scegliendo di arrivarci dal quel canyon di roccia stupendo che era la Val d’Ega, prima scavassero quelle gallerie che ci sono oggi. Mi divertii come un matto e non escludo che qualche “sceriffo” locale abbia ancora appeso nell’ufficio l’identikit di quella Mini con la scritta “Wanted, dead or alive”, nonostante la mia guida irreprensibile nei centri abitati.
Formato famiglia
Tutto questo per dire cosa? Che sono arrivato carico come una molla alla prova della nuova Mini Countryman John Cooper Works, sulle strade del Chianti, pronto a fare una nuova indigestione di curve. E questo nonostante questa Mini sembri la custodia di quella a tre porte di vent’anni fa: è semplicemente la MINI più grande di sempre. Basta un giro attorno alla macchina per capire come, al di là dei dettagli e della caratterizzazione sportiva, qui le tre lettere chiave non sono più JCW, ma SUV.
Una spadellata di informazioni
L’interno mette a frutto lo stretching delle lamiere offrendo tanto spazio in ogni direzione. Ciò vale anche per i passeggeri posteriori, il cui accesso a bordo è complicato in parte da porte che hanno un angolo di apertura limitato. La Countryman si fa però perdonare in fretta, con lo schienale regolabile nell’inclinazione su sei posizioni e la possibilità di fare avanzare e arretrare la seduta di 13 cm. Passando in prima fila, gli occhi sono tutti per la plancia, che s'ispira a quella classica della Mini originaria di Alec Issigonis, che aveva un unico strumento tondo centrale. La nuova MINI Countryman piazza nel mezzo un touchscreen OLED ad alta risoluzione da ben 24 cm di diametro, grosso quasi come la padella delle caldarroste. Tutto si comanda in punta di dita o con la voce e le grafiche disponibili sono variopinte e simpatiche ma il display è pieno zeppo di informazioni, non sempre facili da leggere al volo.
Luci... e ombre
Poco più sotto si trova una fila di pratici comandi fisici, come il tasto del freno a mano, la levetta che rimpiazza il joystick del cambio e l'interruttore.di avviamento. Per il resto l’ambiente è reso accogliente e caldo dal rivestimento in tessuto della parte frontale della plancia, che può essere animato da curiosi giochi di luce. Personalmente trovo carine le bocchette verticali dell’aria mentre mi convincono meno le maniglie delle porte, stilose ma un po' scomode. Quanto alle finiture, il quadro è nel complesso positivo, con alcune eccezioni relative per esempio alla parte alta della plancia e alla cornice interna dei finestrini.
Esame di maturità
L'interno sarà scanzonato e con varie soluzioni che regalano un sorriso ma una volta al posto di guida si trova una conferma della prima impressione avuto guardando la carrozzeria. La nuova Mini Countryman non è solo più grande ma anche più matura che mai. D'altronde la posta in gioco nel segmento C-SUV è molto alta e non avrebbe avuto senso cercare di stupire con effetti speciali, perdendo di vista gli aspetti concreti. In altre parole, la Mini Countryman è semplicemente... più macchina, con argomenti più convincenti per conquistare chi non ha mai acquistato una Mini. Gli aficionados del marchio troveranno invece l'auto un po' meno giocosa che in passato. Il che, però, a ben vedere, può essere limite solo per quel manipolo di assatanati che credono di trovare nella JCW ALL4 una alternativa alle hot hatch mangiacurve. Gli altri, nel frattempo, saranno magari maturati a loro volta e saranno ben felici di trovare una vettura che sacrifica un po' di sportività sull'altare della fruibilità.
Si è data una regolata
Intendiamoci, 5,4 secondi nello 0-100 sono un gran bel tempo per un SUV compatto da famiglia. Tuttavia i 300 CV sviluppati dal motore arrivano in maniera così fluida e progressiva da sembrare un po' meno quando vengono messi alla frusta. E lo stesso discorso vale per l'assetto e la dinamica di guida in generale. In MINI si parlava un tempo di go-kart feeling e in sostanza, con l'evoluzione della specie, a venir meno è ben quello, anche se tra le modalità di guida ce n'è ancora una che si chiama così. Non fraintendetemi, eh: la Countryman JCW ha una tenuta elevata ed è pure stabile ma non ha più quel temperamento focoso che rendeva tanto coinvolgente e gustosa. Nemmeno quando monta l'assetto adattivo e i cerchi oversize.
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