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Nissan Juke Hybrid, sa anche divertire

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Adriano Tosi
Pubblicato il: 10 giu 2022
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SPECIFICHE IN EVIDENZA

  • MOTORE

    Ibrido benzina + elettrico

  • POTENZA

    143 CV

  • 0-100

    10,8 secondi

  • C02

    114 g/km

Nissan Juke, l’auto che ha convinto gli italiani ad “abbandonare” le auto di segmento B più tradizionali (quelle che una volta venivano chiamate utilitarie), diventa anche ibrida. Ma andiamo con ordine: siamo nel 2010 e Nissan propone una ricetta nuova. Un’auto dalla lunghezza e dalla larghezza simili a quelle delle utilitarie e dall’altezza sensibilmente superiore. Ecco a voi il B-SUV, o se preferite crossover di segmento B, che nel giro di poco tempo conquista fette di mercato importanti, complice il fatto che ovviamente la giapponese non è rimasta da sola a lungo. Nel corso degli anni sono arrivate, tra le altre, Renault Captur, Peugeot 2008, Volkswagen T-Cross, Ford Puma, Skoda Kamiq, Fiat 500X, ecc.. Un segmento dunque in grande fermento, all’interno del quale la nuova Nissan Juke Hybrid vuole ritagliarsi uno spazio rilevante, accanto alla confermata 1.0 turbo benzina a 3 cilindri.

Quello che non ti aspetti: il piacere di guida

Premessa: ormai dovrebbe essere di dominio pubblico che anche gli Sport Utility possono essere divertenti; magari non come una berlina o una coupé di pari livello, ok, ma ci sono numerosi esempi di auto “alte” che nel misto se la cavano alla grande. Premessa numero due: le macchine divertenti in senso stretto non possono essere, per definizione, dei B-SUV ibridi (tant’è che Ford Puma ST e Hyundai Kona N si affidano al caro vecchio benzina, turbo). In questo quadro, la Nissan Juke Hybrid sa il fatto suo, quando si tratta di curve.

Molto sicura in appoggio, rapida nei cambi di direzione, in un susseguirsi di curve va via rapida e a proprio agio. Ecco, a voler essere pignoli, dato il piglio del telaio, si potrebbe pretendere qualcosa in più dallo sterzo in termini di “connessione” con le ruote. Tornando però a riflettere sullo scopo di una Juke, ci si rende conto che basta così, anche perché l’assetto, a livello di tarature, consente un isolamento ottimale dalle asperità, siano esse singole e profonde oppure leggere e ripetute.

Ibrido alla giapponese (e alla francese)

Il powertrain della Nissan Juke Hybrid? La prima cosa che mi viene da dire è che mette bene insieme i punti di forza dell’elettrico e del benzina, regalando così prontezza di risposta ai bassi regimi e un discreto allungo agli alti. A proposito di ibrido, quello dell’Alleanza Renault-Nissan è molto originale. La parte termica è rappresentata da un 1.600 a benzina, aspirato (un propulsore Nissan) ed è abbinato a due motori elettrici (anch’essi Nissan) e al cambio automatico privo di frizione e sincronizzatori (by Renault).

Quest’ultimo è un 4 marce elettroattuato e senza sincronizzatori: lo spunto a vettura ferma si compie sempre e solo tramite il motore elettrico principale. In una fase successiva, il 1.600 a benzina viene avviato dalla seconda unità elettrica e portato al regime esatto per innestare senza contraccolpi la seconda marcia. Nelle fasi di rilascio, il motore elettrico principale rigenera l’energia che viene accumulata nella batteria da 1,2 kwh di capacità. Risultato: Nissan e Renault dichiarano che si viaggia fino all’80% del tempo in elettrico, in città, e che si risparmia fino al 40% sui consumi. Sempre a proposito di numeri, la potenza massima combinata è pari a 143 CV, la velocità massima è di 172 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 viene completata in 10,2 secondi.

Un interno avvolgente

Nell’abitacolo, la Nissan Juke Hybrid si differenzia dalla Juke 1.0 a benzina nella strumentazione. Il contagiri lascia spazio infatti all’indicatore dei flussi di energia (se si sta ricaricando, se si sta guidando in modo parsimonioso oppure “sprecando” carburante). Tutto uguale il resto, a partire dall’impostazione, secondo me azzeccata, che ricorre sì al touchscreen ma non ne fa l’unico punto di comando. Lo schermo digitale al centro della plancia, altezza occhi, è deputato alla gestione del sistema di infotainment, ma al di fuori restano, tra le altre cose, la regolazione del volume e i tasti/rotelle del climatizzatore. Buona la qualità dei materiali, così come la cura per le finiture. Soprattutto, mi è piaciuta la posizione di guida molto automobilistica, “raccolta”, con i il sedile e i comandi principali (volante e leva cambio) vicini e correttamente allineati.

Quattro adulti viaggiano comodi

La linea della Nissan Juke Hybrid, con il lunotto inclinato e la coda “sfuggente”, potrebbe far credere che chi viaggia dietro debba stare scomodo o fare contorsioni per prendere posto. Le cose invece non stanno così: quattro adulti alti fino ai 185 cm viaggiano infatti comodi e solo viaggiando in 5 si deve accettare qualche compromesso a livello delle spalle; questo accade su tutte le auto di segmento B (ma anche C), comunque. Il bagagliaio? L’ingombro delle batterie, per quanto ridotto, ne riduce la capienza di 68 litri: ora si attesta a quota 354 litri in configurazione 5 posti. 

Da 30.300 euro

I prezzi della Nissan Juke Hybrid attaccano a quota 30.300 euro, versione N-Connecta. 31.500 euro per la N-Design, 32.860 euro la Tekna. 32.300 euro infine la versione di lancio Premiere Edition. 

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