SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
1.2 benzina + 1 elettrico
- POTENZA
83 CV
- 0-100
12,5 secondi
- C02
110 g/km
Non aspettatevi che il WWF e Legambiente facciano qualcosa per salvarla, ma quella delle utilitarie di segmento B a trazione integrale è una razza in via d'estinzione. Chi cerca un'auto di questo genere trova infatti in listino solo la Suzuki Swift 4WD 1.2 Hybrid a vestire i panni dell'highlander della situazione. Le alternative? Rassegnarsi a qualcosa di più piccolo come la Fiat Panda o la sorella Suzuki Ignis oppure convertirsi a un SUV.
Uno per tutti
La Swift, tra l'altro, non dà molta scelta: si può avere con un’unica motorizzazione 1.2 mild hybrid, che fa coppia fissa con il cambio manuale. E l’allestimento? Anche qui vale la regola “uno per tutti”, con il livello Top a monopolizzare la scena. Il fatto di ritrovarsi senza alternative non è tuttavia un problema. L'offerta prendere-o-lasciare di Suzuki non dà l'amaro in bocca ed è in grado di soddisfare anche i palati esigenti. La dotazione di serie è completa e non sfigurerebbe su un’auto di categoria superiore, con di serie cose come i sedili riscaldabili e gli ADAS più avanzati.
Aguzzate la vista!
A meno che non si abbia voglia di piegarsi e sbirciare sotto la coda per sincerarsi della eventuale presenza degli organi aggiuntivi della trasmissione, un po' come si farebbe per stabilire il sesso di un animale, per riconoscere la Swift a trazione integrale dalle versioni a due ruote motrici si deve avere un'occhio fino. Gli unici indizi sono rappresentati infatti da loghi molto discreti e da un assetto rialzato di 2,5 cm, che porta l’altezza minima da terra da 11,5 a 14 cm.
In punta di sospensioni
Vi sembra poco? Non arrivate a conclusioni affrettate. In termini di versatilità la differenza apparentemente piccola garantisce un salto di qualità notevole. Tirandosi su in punta di sospensioni la piccola di Hamamatsu corre meno rischi nei rapporti occasionali con lo sterrato e può sfruttare appieno le potenzialità della trazione integrale AllGrip Auto. Il sistema utilizza un giunto viscoso per trasferire coppia motrice alle ruote posteriori quando quelle anteriori perdono aderenza e iniziano a girare troppo velocemente. Il tutto senza che al pilota sia richiesto alcun tipo di intervento.
Insospettabile disinvoltura
In questo caso semplicità è sinonimo di efficacia. Complici anche gli sbalzi ridotti, la Swift si muove nel fuoristrada leggero con una disinvoltura a prima vista impensabile. Pozze di fango, pendenze laterali importanti e twist che mandano per aria una ruota non impensieriscono questa Suzuki, avvantaggiata anche dal fatto di avere un peso piuma, nell’ordine della tonnellata.
La massa contenuta fa anche sì che l’innalzamento del baricentro abbia ripercussioni limitate sulla guidabilità su strada, ancora ottima. Che si intervenga sul volante, sui freni o sull’acceleratore, la Swift risponde ai comandi in modo sempre puntuale e sincero, risultando spigliata e divertente anche tra le curve. Non bisogna però illudersi che la macchina abbia un vero temperamento sportivo. Il recente tre cilindri 1.2 mette infatti in cima alla lista delle priorità all’efficienza e la piacevolezza nell’uso quotidiano, come avevo già sperimentato in occasione della prima prova della Swift 1.2. Hybrid a trazione anteriore.
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