SPECIFICHE IN EVIDENZA
- MOTORE
2.0 turbodiesel
- POTENZA
193 CV
- 0-100
7,7 secondi
- C02
161 g/km
I numeri parlano chiaro: dal 2017 la Tiguan è la best-seller di casa Volkswagen, con buona pace della varie Golf e Polo. Ora che arriva il momento del ricambio generazionale, a Wolfsburg procedono con un pragmatismo esemplare, con il chiaro obiettivo di restare nei piani alti delle classifiche di vendita. Largo dunque a nuove versioni eTSI 1.5 mild hybrid e ad altre plug-in hybrid aggiornate con una nuova batteria, perché la gente che chiede auto elettrificate aumenta sempre più. Il tutto, però, senza pensionare con inutile anticipo un 2.0 TDI a gasolio, destinato a raccogliere ancora tanti consensi, sia nella versione da 150 CV a trazione anteriore sia in quella da 193 CV con trazione integrale 4Motion. A ben vedere all'estero ci sono anche le Tiguan 2.0 TSI turbobenzina, ma noi probabilmente siamo in castigo, perché nel listino italiano di loro non c'è alcuna traccia. Per chi vuole togliersi qualche prurito al piede destro non resta dunque che puntare sull'intramontabile turbodiesel. In fondo le cosiddette "ibride leggere" sono abbastanza tranquille e quelle che "leggere" non sono.. sono appunto troppo pesanti per risultare davvero belle da guidare.
Più filante che mai
Archiviata la doverosa panoramica di cui sopra, riflettori puntati sulla linea della Tiguan, che mostra un chiaro family feeling con il resto della gamma Volkswagen. A livello estetico la novità principale è il frontale più alto, che ospita nuovi fari a LED, uniti da una fila di LED sugli allestimenti più ricchi come quello R Line di queste immagini.
Tra gli optional spuntano i proiettori IQ.Light Matrix HD, capaci illuminare a giorno la strada da affrontare seguendone l'andamento e senza dare noia agli altri utenti della strada. Anche in coda una nuova barra luminosa collega i due gruppi ottici. A occhio magari non si direbbe, ma le modifiche introdotte hanno un enorme effetto anche sull'efficienza aerodinamica, con il Cx che passa da 0,33 a 0,28.
Ambiente hi-tech
L'abitacolo fa la sua onesta figura, ispirandosi in parte a quello della ammiraglia del marchio, la Touareg. La plancia ha uno stile essenziale e ospita due schermi digitali. La strumentazione è da una decina di pollici e grazie alla regolazione automatica della luminosità può fare a meno della classica palpebra. L'infotainment MIB4, lo stesso sistema montato anche dalla ID.7, può invece avere una diagonale da 12,9 o 15 pollici. Con un minimo di apprendistato navigare tra i menù è alla portata di tutti, anche se sarei stato contento di trovare una gestione più intuitiva della climatizzazione.
Colpo di scena, scompare la leva del cambio. Ora tutte le Tiguan hanno la trasmissione robotizzata a doppia frizione DSG, il cui comando spunta sul lato destro del piantone dello sterzo. Sul mobiletto centrale ora c'è quello che in VW chiamano il selettore dell'esperienza di guida. In concreto è una manopola che può essere premuta, ruotata o usata come touch pad per cambiare volume, fino a sei modalità di guida o cinque temi delle luci ambiente e del cockpit. A rendere ancora più hi-tech l'ambiente sono l'head up display aggiornato e l'assistente vocale IDA 2, che a breve integrerà anche l'intelligenza artificiale di ChatGPT. Venendo a cose più pratiche e concrete, va sottolineato come in seconda fila si stia alla grande, con il divano che può scorrere di ben 16 cm e ha l'inclinazione dello schienale regolabile. Tutto ciò permette di modulare anche il volume di carico, che va dai 652 ai 1.650 litri.
Mettetevi comodi
Nella dotazione della Volkswagen Tiguan 2024 c'è un'altra new entry degna di nota. Sto parlando dei sedili ergoActive Plus, di serie sugli allestimenti Elegance e R Line, con la regolazione lombare a 4 vie e tanto di funzione massaggio realizzata con 10 camere pneumatiche. Per la gioia degli stacanovisti del volante è inoltre possibile gestire il riscaldamento o la ventilazione con due zone a controllo separato. A chi ama una vita comoda farà piacere sapere anche che c'è un upgrade a livello di ADAS, che vengono ora gestisti da una centralina in maniera integrata, sfruttando cinque radar e una telecamera. Una prova dei progressi la dà l'assistenza al parcheggio, con la macchina che ora può memorizzare manovre complicate e replicarle in autonomia. Presto potrà essere poi telecomandata in manovra dallo smartphone, senza bisogno di stare a bordo.
Una vera tuttofare
Chi preferisce invece il fai-da-te al volante apprezzerà l'ingresso in catalogo del controllo dinamico del telaio DCC Pro con nuovi ammortizzatori a doppia valvola. Questa tecnologia amplia il range delle regolazioni possibili, sia nel senso di un maggior comfort sia in direzione di una maggiore sportività. Si tratta di una raffinatezza standard sulla Tiguan 2.0 TDI 193 CV 4Motion, che rappresenta la versione ideale per sfruttare tutta questa versatilità a livello di chassis. Il suo motore, pastoso e silenzioso, asseconda infatti bene un impiego a 360 gradi, supportato alla grande dal cambio DSG. La coppia di 400 Nm è ben spalmata nella curva di erogazione e garantisce un gran tiro sin dai bassi regimi. Quando l'aderenza delle ruote anteriori viene poi meno, la trazione integrale entra in causa distribuendo la forza motrice in maniera puntuale alle ruote posteriori.
A difettare un po' è casomai l'allungo. Intendiamoci: selezionando manualmente le marce è possibile portare la lancetta del contagiri ben sopra quota 4.000 ma dai 3.500 in su lo smalto viene un po' meno e alla lunga passa la voglia di strapazzare la meccanica. Da ultimo un suggerimento: evitate di scegliere i cerchi opzionali da 20 pollici. Saranno anche belli ma provocano qualche contraccolpo sui rallentatori e sulle buche più secche, vanificando in parte l'ottimo lavoro fatto dalle sospensioni.
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