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Ferrari Purosangue e tutte le auto V12 che resistono

Norme anti inquinamento sempre più stringenti hanno messo all’angolo i V8 e i V10. Ma non i V12, almeno per ora

Adriano Tosi
Pubblicato il: 16 set 2022

Cala la cilindrata, si riduce il numero dei cilindri, subentrano la sovralimentazione e l’elettrificazione: si può sintetizzare così la storia recente dei motori endotermici. E poi ci sono aziende come Ferrari, Lamborghini, Aston Martin e Rolls-Royce che continuano imperterrite con il V12. A guardarla con gli occhi degli ambientalisti verrebbe da dire che basta essere ricchi che allora si può inquinare. Se invece si osservano le cose da appassionati di motori, sapere che il V12 vive e lotta insieme a noi rappresenta un’ottima notizia, sebbene la maggior parte di noi, se è fortunato, nella vita il V12 lo sentirà al massimo una decina di volte.

A proposito di Ferrari, l’ultima a vantare il V12 è il SUV Purosangue, sebbene a Maranello stiano cercando in tutti i modi di dire che non si tratti di un SUV. Che poi non si capisce cosa ci sia di male a esserlo. Ma non siamo qui per discutere di questo tema; ciò che ci interessa è il motore, il V12. Un’architettura che sembrava destinata a una rapida estinzione e che invece è ancora largamente - in termini relativi - utilizzata. Prima di andare a vedere, in ordine alfabetico, quali sono i modelli che si possono ancora fregiare di questo propulsore, una premessa che è anche un motivo d’orgoglio: gli unici V12 aspirati sono italiani. Ferrari e Lamborghini nello specifico.

Aston Martin DB11 AMR

Se si parla di V12, Aston Martin è uno dei marchi simbolo di questa architettura. Così tanto da averne progettato e messo in produzione uno tutto nuovo, ridotto nella cilindrata e sovralimentato, pur di non rinunciare a una delle sue bandiere. Nello specifico, il V12 6 litri aspirato della DB9 ha lasciato spazio, sulla DB11, al V12 5.2 biturbo. I suoi 639 CV sono affidati al cambio automatico, uno ZF a 8 rapporti montato posteriormente secondo lo schema transaxle. Una soluzione scelta anche da Ferrari per la Purosangue al fine di bilanciare meglio le masse.

  • Cilindrata: 5.204 cc
  • Potenza: 639 CV
  • Coppia: 700 Nm
  • 0-100 km/h: 3,7 secondi
  • Velocità massima: 334 km/h
  • Prezzo: 232.161 euro

Aston Martin DBS

Il V12 è lo stesso della DB11, portato però a 725 CV a 6.500 giri: un motore di razza per una granturismo dalle prestazioni estreme. Il cambio è sempre l’automatico ZF a 8 rapporti; la DBS è disponibile sia in declinazione coupé sia Volante (cabrio, 341.414 euro).

  • Cilindrata: 5.204 cc
  • Potenza: 725 CV
  • Coppia: 900 Nm
  • 0-100 km/h: 3,4 secondi
  • Velocità massima: 340 km/h
  • Prezzo: 323.815 euro

Ferrari 812 GTS

Da Aston Martin a Ferrari, da granturismo a granturismo scoperta: a Maranello l’hanno chiamata 812 GTS e il protagonista indiscusso di questa auto è il V12 di 6,5 litri capace di 800 CV. Numeri che fanno della 812 GTS il modello più potente della Casa del Cavallino non prodotto in serie limitata (prima di questa, la “gemella” chiusa 812 Superfast). Il propulsore, che vale la pena ripetere è aspirato, vanta diverse tecnologie trapiantate dalla F1, come i condotti di aspirazione a geometria variabile e l’iniezione diretta a 350 bar. La potenza viene inviata alle ruote posteriori tramite un cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti.

  • Cilindrata: 6.496 cc
  • Potenza: 795 CV
  • Coppia: 718 Nm
  • 0-100 km/h: 3 secondi
  • Velocità massima: 340 km/h
  • Prezzo: 303.727 euro

Lamborghini Aventador

Come scritto sopra, il V12 aspirato è un’eccellenza tutta italiana: a credere ancora in questa soluzione è Lamborghini, con la Aventador declinata nelle versioni SVJ e Ultimae: 770 e 780 CV rispettivamente. La grossa differenza con Ferrari è che qui il V12 è in posizione posteriore centrale ed è abbinato a un cambio robotizzato a sette marce e alla trazione integrale. Per godere al massimo della sonorità del V12 è fortemente consigliata la versione scoperta.

  • Cilindrata: 6.498 cc
  • Potenza: 780 CV
  • Coppia: 690 Nm
  • 0-100 km/h: 2,8 secondi
  • Velocità massima: 355 km/h

Pagani Utopia

Zonda, Huayra, Utopia: Horacio Pagani non smette di stupire e di alzare la famigerata asticella. La Utopia è costruita con amorevoli cure nella sede di San Cesario sul Panaro (Modena) e conta su un telaio monoscocca in fibra di carbonio, che contribuisce a tenere l’ago della bilancia entro i 1.280 kg, assicurando livelli di rigidità pazzeschi. Tutta nuova, la Utopia si identifica immediatamente come Pagani. Al pari di Zonda e Huayra, infatti, la Utopia ha il cofano corto e l’abitacolo che sembra appoggiato sulle ruote anteriori. Molto più pronunciata la parte dietro ai sedili anteriori, disegnata così per fare spazio al 6.0 V12 by Mercedes-AMG. Un biturbo accreditato di ben 864 cavalli e 1.100 Nm di coppia (disponibili a 2800 giri), scaricati solo sulle povere ruote posteriori tramite un cambio automatico sequenziale a sette marce; volendo si può avere un manuale con lo stesso numero di rapporti.

  • Cilindrata: 5.980 cc
  • Potenza: 864 CV
  • Coppia: 1.100 Nm
  • 0-100 km/h: n.d.
  • Velocità massima: 350 km/h autolimitata
  • Prezzo: 2.150.000 euro

Rolls-Royce Cullinan

Il più lussuoso e ciclopico dei SUV (almeno in Europa) è mosso da un V12 biturbo BMW. Le dimensioni della Rolls-Royce Cullinan, che nasce sulla stessa piattaforma di Phantom e BMW Serie 7, sono le seguenti: oltre 5,3 metri di lunghezza, per un peso di 2.660 kg. Poca cosa, comunque, per i 600 CV e gli 850 Nm di coppia del motore, scaricati a terra dal cambio automatico a 8 rapporti e dalla trazione integrale.

  • Cilindrata: 6.749 cc
  • Potenza: 571 CV
  • Coppia: 850 Nm
  • 0-100 km/h: 5,2 secondi
  • Velocità massima: 250 km/h
  • Prezzo: da 351.000 euro

Rolls-Royce Ghost e Phantom

Più piccola della Phantom, la Ghost (foto sopra) è lunga comunque ben 5,55 metri. A distinguere la Ghost è la mascherina retroilluminata a forma di tempio greco, mentre a uno sguardo più attento si notano le fiancate con due maniglie centrali che servono ad azionare le grandi porte motorizzate con apertura ad armadio. Sotto al cofano lavora il classico V12 6.7 biturbo a benzina abbinato a un cambio automatico a 8 marce, qui abbinato alla trazione integrale. La Phantom è, in un certo senso, la Rolls-Royce “DOC”: a sottolinearlo sono soprattutto le sue proporzioni tipicamente da berlina di lusso, spalmate su - addirittura - 5,76 metri di carrozzeria. Motore e cambio sono gli stessi della Ghost, ma qui la trazione è posteriore. Prezzi da 320.000 per la Ghost, da 484.000 euro per la Phantom.

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