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Diciamo basta ai SUV, sì alle compatte

Piacere di guida, comfort, efficienza e sicurezza: punto per punto, ecco quanto e perché le compatte di segmento C “battono” i C-SUV

Adriano Tosi
Pubblicato il: 27 gen 2023

Addio Ford Focus. Addio Renault Megane, almeno come la conoscevamo: ora è un crossover elettrico. E presto altri inattesi addii potrebbero modificare ulteriormente il panorama automobilistico, sempre più a forma di SUV e sempre meno caratterizzato dalle linee, più aerodinamiche delle compatte, delle berline e delle station wagon. In particolare, a essere minacciate dalle vetture a carrozzeria rialzata sono le auto più piccole; per capirci, quelle che una volta chiamavamo utilitarie e compatte, oggi rispettivamente auto di segmento B e C. Per fortuna, comunque, le alternative non mancano, almeno per ora. E quindi iniziamo questa opera alla Don Chisciotte (non ci illudiamo certo di far cambiare i gusti agli automobilisti di tutto il mondo). 

Sicurezza percepita e reale e gli altri punti a favore dei SUV

Dopo tanto “parlar male” degli Sport Utility, spetta a loro il diritto di spedire per primi la palla in rete. Il primo goal è quello della tenuta del valore: tengono meglio sul mercato dell’usato. Il secondo? La seduta più alta è irrinunciabile sia per chi non è agilissimo, sia per chi deve caricare bambini a bordo. Ancora: solitamente i C-SUV sono un po’ più lunghi delle rispettive auto di segmento C. Centimetri aggiuntivi che vanno a vantaggio del bagagliaio. Veniamo ora alla sicurezza, anzi alla sensazione di sicurezza della guida in posizione rialzata, di cui ormai in molti non possono fare a meno. Va anche detto che nel caso di un incidente tra due auto, al netto di tutte le altre variabili, i passeggeri di quella più alta subiscono le conseguenze minori. Senza dimenticarci però che più il baricentro è basso, migliore sarà il comportamento in caso di evitamento ostacolo. Si chiama sicurezza attiva ed è appannaggio delle compatte.

Le compatte costano meno ma non valgono meno

Guardate un listino qualsiasi e ve ne renderete conto da soli: i SUV costano più delle compatte di cui sono strettissimi parenti, con cui quasi sempre condividono piattaforma e meccanica. Quindi i SUV sono più cari non perché tecnicamente più complessi, né perché meglio dotati o più robusti. Costano di più semplicemente per una questione di posizionamento, perché sono più richiesti e le Case sanno di poterci guadagnare di più.

Efficienza e comodità: compatte sugli scudi

Si fa un gran parlare di efficienza ma pochi ricordano che le compatte (in generale le auto più basse) sono più aerodinamiche: oppongono meno resistenza all’aria, senza contare che mediamente, per motivi di design, i SUV hanno parabrezza meno inclinati (con il Cx che peggiora ancora) e pneumatici più larghi, che a loro volta generano resistenze superiori. Insomma, a parità di motore il C-SUV consuma più della compatta, andando più piano. Com’è facile intuire, a parità di cura per l’aerodinamica, l’auto più alta genererà anche più fruscii. E qui passiamo al comfort, che sui SUV è peggiore a causa, ancora lei, dell’altezza superiore. Per contrastare il baricentro più distante da terra, infatti, i tecnici si vedono costretti a irrigidire molle e ammortizzatori. Il tutto, sia chiaro, senza che questo si traduca in un piacere di guida superiore tra le curve. Anzi, proprio per il baricentro più basso (quindi per la fisica a loro favore) le compatte sono le più divertenti nel misto.

Vediamo ora qualche esempio: non abbiamo preso tutti i marchi, a volte perché compatta e SUV sono troppo distanti e diverse, altre perché la clientela a cui si rivolgono è molto diversa. Soprattutto, sono rimasto su auto - e marchi - che solitamente si comprano più con la testa che con il cuore. Ci ho aggiunto anche qualche station wagon, le più apprezzate in Italia.

Insomma, a parità di motore il C-SUV consuma più della compatta, andando più piano.

Dacia Jogger VS Duster

Se pensi a Dacia, tendenzialmente, è perché dall’auto ti aspetti soprattutto praticità e perché non vuoi dilapidare il patrimonio della famiglia. Ecco perché, sebbene Duster e Jogger siano molto diverse tra loro, un raffronto è “obbligatorio”. Duster, il SUV, è più corto di ben 21 cm, che in città potrebbero fare la differenza. Però è anche ben più piccolo dentro, se si parla di bagagliaio: 445 litri contro 708 litri della Jogger. Quest’ultima, peraltro, c’è anche a 7 posti. Si rinuncia a un po’ di bagagliaio (696 litri in configurazione 5 posti) ma la flessibilità d’uso non ha paragoni.

Per fare il confronto abbiamo preso lo stesso motore, mille turbo benzina 3 cilindri, che però sulla Jogger ha 110 CV, sulla Duster 90. Allestimento Extreme. Beh, nonostante le premesse, la Jogger costa solo 500 euro in più: 18.850 euro contro 18.350. Il consumo dichiarato? 5,6 litri per 100 chilometri la Jogger, 6,1 la Duster. Insomma, se i 21 centimetri in più di lunghezza non costituiscono un problema e del SUV potete anche fare a meno, la scelta “giusta” è indiscutibilmente una e si chiama Jogger.

Fiat 500X VS Tipo

La Fiat Tipo, come la Toyota Corolla, è molto apprezzata anche con carrozzeria familiare. Partiamo dai prezzi, con “base” per tutte il motore 1.500 cc benzina, con cambio automatico e in versione Red. 31.200 euro la Tipo 5 porte, 32.700 la station, 31.450 la 500X. Il SUV parte bene. Capitolo lunghezza: con i suoi 4,26 metri la 500 X è la più corta; 4,37 la 5 porte, 4,57 la station. La Tipo, cinque porte e a maggior ragione station, batte la 500 X se si parla di bagagliaio: 440 litri contro 550 della wagon e 350 della X. Pareggio invece quanto ai consumi, che per tutte è pari a 5,9 litri per 100 chilometri. Il mio consiglio? Tipo, 5 porte o berlina in base alle vostre esigenze.

Mazda 3 VS CX-30

Chi è orientato su Mazda è perché tiene al design, se non altro gli piacciono le linee pulite. In questo senso, di tutta la gamma della Casa giapponese, la 3 è senza dubbio il miglior esempio. Al di là dell’estetica non sono trascurabili i 1.250 euro di risparmio: 28.000 euro la 3, 29.250 la CX-30, entrambe con motore benzina da 150 CV e in allestimento Executive. Il consumo? 5,5 litri per 100 chilometri la 3, 5,9 la CX-30. Il SUV è invece in vantaggio per la capacità di carico: 430 litri contro 351.

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Seat Leon VS Seat Ateca

Leon e Ateca sono lunghe uguali quasi al centimetro: 4,37 metri la prima, 4,38 la seconda; 1,8 m di larghezza e 1,84 rispettivamente di larghezza. L’abitabilità? Sostanzialmente identica, con un leggero vantaggio per la Leon. La Ateca recupera, e alla grande, in quanto a capacità di carico: 500 litri contro 380 della pur capiente Leon. Capitolo prezzi: prendendo come riferimento il motore 1.0 turbo 3 cilindri da 110 CV e l’allestimento Business, la Leon costa 26.900 euro, la Ateca 29.950. Una differenza non da poco, così come alla voce consumi: 5,3 l/100 km per la compatta, 5,9 l/100 km per il SUV. Lo 0-100 km/h? 11,3 secondi per la più pesante (70 kg) Ateca, 10,8 per la Leon. Infine, un riferimento alla velocità massima, inutile in quanto tale ma molto indicativa dell’aerodinamica (e quindi, almeno in parte, della rumorosità): 197 km/h la Leon, 180 km/h la Ateca. A parità di potenza. Il verdetto? Se la capacità di carico è in cima alle vostre priorità, allora Ateca. Per tutto il resto Leon.

Toyota Corolla VS Toyota Corolla Cross

La Corolla Cross si propone come “rivale in casa” della Corolla, ma anche alla Corolla station wagon. Ed è proprio fra queste tre che si gioca la “partita” in casa Toyota. Partiamo dalla lunghezza: 4 metri e 37 cm per la due volumi, 4,46 per la Cross e  4,65 per la station. Capacità del bagagliaio: 361, 433, 598 litri rispettivamente.

Quanto al motore, rigorosamente full hybrid, per tutte prendiamo quello da 196 CV, quindi con il quattro cilindri duemila. Il consumo medio dichiarato per la Corolla a due volumi è di 4,5 litri 100 chilometri, 4,4 per la station e 5,1 per la Cross. Quindi? Quindi, dati alla mano, station wagon senza ombra di dubbio. A patto che i ventotto centimetri in più di lunghezza non siano un problema. I prezzi? Prendendo in considerazione le versioni di accesso alla gamma, 35.000 euro la 5 porte, 35.500 la station wagon, 38.000 euro la Cross. 

Volkswagen Golf VS T-Roc

La T-Roc doveva mettere in soffitta la Golf. Invece, in termini di volumi di mercato, è sostanziale pareggio, su alcuni mercati l’ha anche superata ma per il momento non l’ha ancora surclassata. Ma veniamo ai numeri. In questo caso è la tradizionale Golf a essere leggermente più lunga: 4 metri e 28 cm contro 4,24. Il bagagliaio? 381 litri la Golf, 445 la T-Roc. Quanto al prezzo, la Golf con motore millecinque turbo benzina da 150 CV in allestimento R-Line (l’unico sovrapponibile con questo motore) costa 33.350 euro, la stessa combinazione sulla T-Roc viene 33.200 euro.

Per una volta, dunque, è la due volumi a costare di più. Le cose tornano in un certo senso al proprio posto se si parla di consumi (sempre dichiarati): 5,6 litri per 100 chilometri la Golf, 6,2 la T-Roc. Idem per quello che riguarda la velocità massima, parametro da tenere in considerazione non tanto nell’ottica della prestazione in sé, quanto dei fruscii aerodinamici: la Golf si ferma a 211 km/h, la T-Roc a 205. Sempre a parità di potenza. Come avrete capito, in questo caso una vincitrice netta non c’è e anzi, un leggero vantaggio se lo prende la T-Roc.