A Goodwood a tavoletta con Yvan Muller, sulla Renault 5 Turbo 3E elettrica
TG ha accompagnato Muller nella sua prima corsa in assoluto sulla collina di Goodwood. Ecco come è andata
Prima di salire a bordo di quel razzo a 4 ruote che è la Renault 5 Turbo 3E elettrica sembra ragionevole chiedere al pilota se era già stato al Festival della velocità di Goodwood. "No, è la prima volta". Hai fatto qualche giro di prova? "No." Non importa, non sbaglierà. Yvan Muller ha vinto diversi campionati con le auto da turismo e ha gareggiato e vinto anche sul ghiaccio, all'Andros Trophy, quindi è uno che se ne intende di derapate.
Inoltre, ha contribuito allo sviluppo della Renault 5 Turbo 3E, che può vantare un ottimo telaio, perché è stata progettata e costruita da Ligier: il responsabile del progetto oggi è qui con noi per curala come una figlia.
La Renault 5 Turbo 3E elettrica è costruita come una vera e propria auto da corsa, con un telaio a gabbia rinforzato e solido, circondato da pannelli fragili ma con uno stile favoloso. Ho paura persino di toccare la porta traballante o i sottili finestrini laterali in perspex. L'uomo della Ligier mi lega molto saldamente al sedile del passeggero da competizione, tanto che mi vengono i crampi. Non posso nemmeno girare la testa.
Ci avviamo alla linea di partenza. Il rumore della macchina sega le orecchie, con un sibilo acuto. Arriviamo al punto in cui le auto fanno una curva per raggiungere la coda per la partenza. I commissari ci spingono indietro. Muller non riesce a vedere bene, non ci sono specchietti e girare la testa è scomodo: non si riesce a sentire bene nessuno, il rombo dei motori a combustione è assordante. Aspettiamo in fila.
Muller è cortese, ma siccome non voglio annoiarlo ed esporre le mie scarse conoscenze del BTCC, non riesco a far decollare la conversazione. Ti piace questo posto? "È... bello". Ti piace guidare auto storiche? "Non proprio". Hai qualche auto da strada interessante? "Una Aventador. Ma non la guido molto". È un peccato, perché a questo punto veniamo a sapere che c'è stato un incidente spettacolare, anche se innocuo, alla famigerata curva Molecombe e ci tocca aspettare un'ora e mezza prima di poter partire.
Muller e io decidiamo di non aspettare in macchina e di non provare a chiacchierare. Lui si siede su una balla di paglia con l'uomo della Ligier; io do un'occhiata all'impressionante collezione di Porsche storiche dietro di noi. E, visto che siamo qui da un bel po', vado a fare pipì nel bosco.
Poi arriva finalmente il momento di partire, indossiamo nuovamente il casco e allacciamo le cinture. La vettura parte a razzo, percorrendo in un istante gran parte del primo rettilineo. Muller non ci va leggero, strapazza gli pneumatici, ma l’auto rimane stabile. Il rumore del trapano da dentista sale a dismisura.
Alla prima curva, Muller tira leggermente il freno a mano, con una certa prudenza, perché le regole di Goodwood vietano ai piloti di fare sbandate se hanno un passeggero a bordo. Peccato, perché la 5 Turbo 3E è stata costruita proprio per questo e Muller dice che l’auto è eccezionale. La Renault 5 Turbo 3E segue le traiettorie e sembra quasi fiutare prima le asperità, pur mantenendo un'andatura decisamente reattiva.
Guarda il video della Renault R5 Turbo 3E che fa drifting in pista
Faccio una specie di gesto con la mano mentre ci avviciniamo alla curva Molecombe, per avvisare della svolta decisa. Mi prendo a calci per essere stato così ridicolo con un pilota che sa bene il fatto suo. Ma allo stesso tempo spero che la consideri una specie di azione da navigatore, perché io ci sono già stato e lui no, e Molecombe è una curva cieca con una zona di frenata sopra una specie di cresta. È quì che si verifica la gran parte degli incidenti.
Procediamo. È chiaro che Muller sta ancora lottando con le gomme fredde, ma anche così la potenza e la frenata sono immense. Il cruscotto presenta una serie di letture digitali simulate, oltre ad alcune reali: la velocità raggiunge i 180 km/h; la carica della batteria scende solo del cinque per cento.
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Arrivati in cima alla collina chiacchieriamo con altri piloti. Tolto il casco, Muller saluta con un cenno di ringraziamento tutti i commissari di percorso. Un tipo simpatico. Auto interessante. Vorrei essere con lui nella seconda manche: credo che sarebbe davvero spettacolare.