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Porsche 911 S/T: è lei la migliore 911 dell'era moderna?

Un'auto costruita per il puro piacere di guida, con un 4,0 litri che gira come quello di una moto sportiva

Top Gear Team
Pubblicato il: 02 ago 2023
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Quando si entusiasma Andreas Preuninger, il grande capo delle vetture GT di Porsche, non lo si può certo ignorare. “Onestamente, non vedo l'ora che tu la guidi. So che non dovremmo, ma accendila per un momento e falla girare. Ora muovi il ​​cambio. Niente male, eh?". Non dovremmo accendere la macchina perché è ferma su un set fotografico e siamo in uno studio. "Niente male", però, sembra francamente riduttivo. Perché il cambio manuale ha una leva corta e movimenti brevi, mentre il motore gira come quello di una moto sportiva. La tentazione di mettere la prima e infilarsi attraverso le porte per lanciarsi a perdifiato sulla strada è forte. L'ergonomia del posto di guida, poi, è perfetta e, sebbene i sedili montanti nell'abitacolo siano essenziali, in fibra di carbonio e dall'aspetto senza compromessi (i normali sedili sportivi sono un'opzione gratuita), sembra vagamente - e stranamente - di essere seduti su una Carrera GT. Ma questa è "solo" una 911. Intendiamoci, però, potrebbe essere la migliore di sempre: stiamo parlando della Porsche 911 S/T.

Una celebre antenata

Ok, quindi in questo momento aumenta il numero delle 911 in edizione speciale che ci sono in giro per il mondo, dalla Dakar alla Sport Classic. Ma questo allestimento è probabilmente quello che i latini avrebbe definito primus inter pares. Progettata da Porsche come regalo per se stessa in occasione del 60° anniversario della 911 (non a caso ne sono previsti 1.963 esemplari, in onore dell'anno di nascita del modello), la S/T rispolvera un nome leggendario. Nel 1969 la 911 S era stata trasformata come per magia nella S/T, una temibile auto da competizione che faceva a meno dell'ausilio di grandi ali e di un'aerodinamica estrema. Una sorta di bellissimo mostro di Frankenstein, la S/T era un'auto da competizione, ma non sfacciata. La si poteva riconoscere solo per inezie. Di norma aveva ruote posteriori Minilite perché Fuchs non realizzava un cerchio abbastanza largo da poter montare le gomme scelte dagli ingegneri.

Tutta sua nonna

La moderna 911 S/T eredita la stessa filosofia, anche se con ben altra vivacità. Nella parte posteriore monta il boxer da 4,0 litri aspirato da 525 CV della GT3 RS accoppiato al cambio manuale di cui sopra, che ha ingranaggi diversi rispetto quelli della GT3 e rapporti accorciati. Non ci sono grandi alettoni. C'è giusto un Gurney flap sullo spoiler posteriore elettrico, che tra l'altro non si alza coì in alto come sulle altre 911.

W la leggerezza

Il sistema a quattro ruote sterzanti è stato abbandonato per risparmiare peso e complessità. Il cofano, i parafanghi anteriori, la gabbia di sicurezza, la barra antirollio posteriore e il pannello che sigilla il sottoscocca sono tutti in fibra di carbonio. Le ruote in lega di magnesio sono monodado e i vetri sono assottigliati per limare chili preziosi. Anche la batteria è stata messa a dieta ed è da competizione, agli ioni di litio. Abbinando tutto questo con i sedili a guscio sottili e avvolgenti in carbonio e sommando il risparmio di peso del gruppo propulsore e della frizione, la S/T diventa la 911 di produzione più leggera. Con un peso a vuoto di 1.380 kg, è 40 kg più leggera di una GT3 Touring con cambio manuale.

Emozioni più che numeri

In teoria una frizione leggera e un volano tradizionale a massa singola (risparmiano quasi 11 kg da soli) dovrebbero rendere la S/T un po' più sfidante da guidare rispetto a una 911 standard. Sono indizi che fanno capire bene che questa non è un'auto per abbassare i tempi sul giro, ma come afferma Porsche, è un'auto sportiva per puristi, dedicata all'assoluto piacere di guida, anche su tortuose strade di campagna. Quindi un animale da misto stretto, piuttosto che una castigamatti da pista, una vettura progettata per il coinvolgimento, le emozioni e il feedback piuttosto che per gli aridi numeri del cronometro. Ciò non toglie, comunque, che la Porsche 911 S/T abbia prestazioni esaltanti: 0-100 in 3,7 secondi e 300 km/h sono dati di tutto rispetto.

Si chiude in bellezza

Valori e impostazione portano alla memoria una delle più grandi 911 degli ultimi anni, la proto-iconica 911 R del 2016. Sebbene Preuninger tenga a sottolineare che la S/T non è un seguito o una figlia di altre versioni, ci sono somiglianze ben definite. E quella - occorre precisarlo - era una macchina incredibile. Ricapitolando, quello che abbiamo qui è una Porsche che offre un antidoto all'anestetico della velocità pura che ottieni da qualcosa come una Taycan Turbo S elettrica. La 911 S/T è un'auto che non cerca di competere sui numeri e seduce con le esperienze. Sì, lo confermiamo: sembra proprio che questa possa essere la migliore Porsche 911 moderna per gli amanti della guida. E quando gli viene chiesto se pensa che la S/T possa essere l'ultima Porsche 911 moderna, la risposta di Preuninger è abbastanza definitiva. “Non credo che sia… so che è…”. Amen.

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