TopGear's Top 9: le sportive con il pallino del fuoristrada
Dimenticate i Super-SUV. I mezzi che sanno davvero unire prestazioni e capacità off-road sono quelli qui sotto...
01 Porsche 959
Questa non è solo un'auto sportiva da fuoristrada. La Porsche 959 è stata probabilmente la prima hypercar moderna al mondo. Certo, sembrava una 911 racchiusa tra due materassi matrimoniali, ma era un condensato della tecnologia delll'epoca, grazie alla sovralimentazione sequenziale, alla trazione integrale adattiva e alle ruote in lega con razze cave e con monitoraggio della pressione degli pneumatici.
Fu sviluppata come auto da rally di Gruppo B da Porsche, ma quando quella categoria fu cancellata, Porsche non si limitò a garantire alla 959 una vita da auto stradale di rango: la mandò a correre. Dopo i problemi iniziali, la 959 dominò la famigerata Parigi-Dakar nel 1986, conquistando il 1° e il 2° posto e consolidando il suo pedigree come una delle più grandi supercar di tutti i tempi.
02 Porsche 911 Dakar
Ed è a questa tradizione che Porsche attinge con la sua nuova versione speciale basata sulla 911 GTS da 480 CV: la 911 Dakar.
La Dakar ha fino a 80 mm di altezza da terra in più, una modalità "Rallye" da teppisti che invia la maggior parte della potenza alle ruote posteriori e il più bel portapacchi montato in fabbrica da quando Koenigsegg ha offerto un box da tetto aerodinamico (davvero), A questo punto c'è solo una domanda: preferite ancora la GT3 RS?
03 Lamborghini Huracán Sterrato
Il 2023 sembra essere l'anno delle auto sportive fuoristrada. Porsche sta finalmente costruendo la 911 in versione da safari e Lamborghini sta facendo debuttare il V10 della Huracán in questa versione potenziata chiamata Sterrato.
Fedele al suo nome, la Sterrato sfoggia grintosi archi passaruota imbullonati, pneumatici massicci e fari supplementari anteriori. Consideratela come la cugina di campagna della Huracán STO, amante dello sterrato ma pronta ad ampliarei suoi orizzonti verso la sabbia.
04 Mega Track
Uno dei nomi di auto più altisonanti di tutti i tempi accompagna uno dei primi tentativi di creare una vera supercar da fuoristrada: la Aixam Mega Track. Lanciata nel 1995, questa mutante francese abbinava sospensioni pneumatiche con un'altezza da terra di oltre 330 mm e un V12 da 6,0 litri preso in prestito dalla Mercedes.
Il fatto è che erogava solo 390 CV e, con 2,2 tonnellate di auto da spostare, rischiava di sprofondare nel terreno che vi eravate prefissati di conquistare. Tuttavia, se parliamo di supercar originali e ambiziose, la Mega Track è una delle più belle follie degli anni Novanta.
05 ItalDesign Parcour
La rinascita dell'auto sportiva fuoristrada è stata annunciata da ItalDesign quasi un decennio fa.
Nel 2013, Fabrizio Giugiaro ha deciso di reinventare l'idea con la Parcour: un crossover a motore centrale V10 da 5,2 litri e trazione integrale. Le sospensioni pushrod con altezza di marcia regolabile hanno dato il senso del "dove stiamo andando non abbiamo bisogno di stradw", ma l'auto è rimasta un pezzo unico.
Top Gear
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06 Audi Nanuk Quattro
Dopo che l'ItalDesign è sparita dalla memoria, è spuntata questa bizzarra evoluzione dell'Audi R8: la Nanuk Quattro. Presentata nel 2013, la Nanuk utilizzava pannelli di carbonio per risparmiare peso, sospensioni pneumatiche per adattarsi all'ambiente circostante e, stranamente, un motore diesel. Sì, questo accadeva ai tempi in cui il diesel non era considerato nemico dei polmoni.
Questa supercar utilizzava un turbodiesel V10 da 5,0 litri in grado di erogare 544 CV, di sviluppare 1.000 Nm e di assicurare una velocità massima di 305 km orari. A quanto pare c'era intenzione di mettere l'auto in produzione limitata, ma Audi ha deciso che la R8 e-tron era una scelta migliore. Ne avete vista una di recente? No? Nemmeno noi...
07 Lancia Stratos
Forse l'auto sportiva da fuoristrada per antonomasia è stata l'iconica Stratos della Lancia, un'auto progettata con un passo stupidamente corto non (solo) perché era bella, ma perché nel mondo dei rally significava agilità di guida e molto sovrasterzo. Il che faceva impazzire i fan, se non altro.
Sono state costruite solo 492 Stratos, il che la rende più rara di una Lamborghini Miura. Grazie ai due titoli di campione del mondo di rally vinti dal 1974 al 1976 è entrata nella leggenda.
08 Ariel Nomad
La Gran Bretagna ha due idee di fuoristrada ad alte prestazioni. Una è la Range Rover equipaggiata con un qualche tipo di V8. L'altra è questa: la sensazionale Ariel Nomad, che è un incrocio bizzarro tra un'Ariel Atom, un dune buggy, un'auto telecomandata Tamiya e una giostra da luna park.
Con il suo motore Honda da 2,4 litri che grava sulle ruote posteriori e che fornisce una potenza tale da fare pattinare regolarmente le ruote, la Nomad è un'icona della filosofia "less-is-more".
09 Campbell-Railton Blue Bird
Va bene, stiamo stravolgendo un po' le regole, ma le auto da record di velocità degli anni Trenta erano completamente fuori di testa. E poi qui le regole le facciamo noi. La versione del 1935 della Blue Bird di Sir Malcolm Campbell nascondeva un V12 Rolls-Royce da 36,7 litri sovralimentato che generava - sentite questa - oltre 2.300 CV. Il tutto veniva inviato agli pneumatici posteriori, che sembravano provenire da un autobus.
Dove è stato tentato il record di velocità? Non su una bella pista liscia, e nemmeno su un'autostrada, ma sulla sabbia di Daytona Beach, in Florida. Campbell fu il primo a superare le 300 miglia orarie (482 km/h...) il 3 settembre 1935, quando con la sua macchina quasi cinque tonnellate raggiunse una velocità di 301,3 miglia orarie (poco meno di 485 km/h) prima che salisse la marea. Non se ne vede più di roba del genere...