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Prova

Ferrari Purosangue, la prova

€ 390,000
910
Testo di Tom Ford adattato da Adriano Tosi
Pubblicato il: 08 mar 2023
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Panoramica

Ci sarebbero tanti modi per iniziare a raccontarvi la Purosangue. Secondo me, il più appropriato è quello di cominciare dal nome: azzeccato, dal mio punto di vista, per un marchio la cui identità è incentrata su un Cavallino rampante. Un legame con le tradizioni portato avanti in maniera esemplare, a partire dal V12 là davanti. Il resto è meno “tipicamente Ferrari”, anche se non del tutto estraneo: la trazione integrale, le quattro porte e i quattro posti. 

Come chiamarla

Sullo sfondo, però, c’è la tanto dibattuta questione: SUV o non SUV? In Ferrari inorridiscono solo a sentirle, quelle tre lettere. Eppure, se ha l’aspetto di un’anatra e starnazza come una papera, potrà mai essere una volpe? Di sicuro, in un mondo sempre più popolato di hyper SUV, immensamente potenti e “tenuti insieme” dall’elettronica, ancora non c’è uno Sport Utility che sia affilato e preciso come un bisturi. Sì, avete capito bene: non vedo l’ora di scoprire se Ferrari, con la Purosangue, è riuscita a fare di un SUV (ops, mi è scappato) un’auto davvero sportiva, al di là delle prestazioni. Le carte in regola ci sono tutte: il già citato V12, peraltro aspirato, ma anche il cambio posizionato sul retrotreno, i 725 CV e una trazione integrale molto particolare: l’80% della coppia va comunque dietro e all’avantreno la ripartizione fra le ruote avviene mediante due frizioni.

Cos’altro c’è di nuovo?

Le porte anteriori, convenzionali, rivelano un abitacolo con nuove architetture e materiali (l'85% dei rivestimenti è sostenibile, compresa una nuova e speciale Alcantara), mentre le portiere posteriori indipendenti e incernierate dietro, vi introducono in una coppia di sedili elettrici a guscio che riprendono quelli anteriori. Non due sedili “simbolici”: due posti veri. Il portellone dà accesso a un bagagliaio abbastanza ampio, dotato di piani per portasci e portabici - in fibra di carbonio e favolosamente costosi, ovviamente - e la sensazione che, per una volta, la praticità abbia guidato i progettisti, almeno qui dietro.

La Purosangue offre qualcosa che i clienti del Cavallino non hanno mai avuto: una Ferrari per tutti i giorni

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Sembra quasi che in Ferrari si vergognino a produrre un'auto più alta, a quattro porte e quattro posti: non è un SUV perché ha solo quattro posti, dicono. Non è un SUV perché ha un V12, perché è prodotta dalla Ferrari, dicono. Ma perché non disinteressarsi di ciò che pensa la maggior parte delle persone? La Purosangue è unica e tutto ha un prezzo, anche la scelta di fare una macchina più alta. Tutto si regge sul compromesso e i compromessi della Purosangue sono ben calibrati. Il design è soggettivo e il prezzo è esagerato solo se nessuno la compra (cosa che non accadrà…). Certo, l'auto sarebbe più sensata con un V8 turbo, più pratica con un sedile “unico” dietro.

Ma chi la vuole una Ferrari estremamente razionale? Anche nella versione con più porte, la si vuole che faccia uno strappo alla regola. La Purosangue è effettivamente in una classe a sé stante. Ma paradossalmente, la Ferrari si è impegnata così tanto a prendere le distanze dall'etichetta di SUV che non ha colto il punto: la Ferrari Purosangue non è "altro" rispetto a un SUV. È, di fatto, l'unico.